La persona sorda

La sordità: questa grande sconosciuta

Si dice spesso che la sordità è una disabilità invisibile, difficile da mettere a fuoco in tutti i suoi aspetti. La sordità non ‘si vede’: è riconoscibile solo al momento di comunicare. Così le persone sorde non sempre ricevono da parte degli udenti tutte quelle attenzioni e quella disponibilità necessarie

La sordità non va intesa unicamente come patologia, focalizzando l’attenzione sugli aspetti medico-riabilitativi, un ambito nel quale occorre senz’altro impegnare energie e ricerche, ma anche e soprattutto nelle implicazioni sociali della sordità. Questa è infatti una disabilità molto grave in quanto colpisce la dimensione relazionale e comunicativa dell’individuo, il suo essere in società.

L’assenza di feedback uditivo nelle persone divenute Sorde impedisce infatti l’acquisizione del linguaggio parlato in modo naturale, e di conseguenza di quello scritto, un apprendimento che può avvenire solo attraverso un lungo percorso di riabilitazione logopedica.

Per questo è fondamentale fornire alla Persona Sorda TUTTI gli strumenti comunicativi indispensabili alla sua educazione e crescita individuale, favorendo un approccio bilingue nell’educazione del bambino sordo, che comprenda la lingua parlata/scritta e la Lingua dei Segni.

Non è solo con una buona articolazione labiale che le persone sorde ottengono una migliore qualità della vita: questa verrà garantita solo con il rispetto dei diritti fondamentali della persona, ovvero costruendo una scuola accessibile ed a misura di bambino Sordo, favorendo l’integrazione lavorativa, implementando i servizi di sottotitolazione in TV e promuovendo in ogni modo la piena accessibilità di servizi e risorse della nostra società.

Cos'è la cultura dei Sordi?

La “cultura dei Sordi” è l’espressione delle modalità relazionali che hanno le persone sorde nello stare insieme, l’insieme dei comportamenti sociali e comunicativi che deriva dal costruire la propria identità individuale in modo positivo, senza necessariamente considerarsi – ed essere considerate - persone deficitarie ed inferiori. La visione culturale della sordità è il modo positivo di affermare il diritto alla comunicazione, all’espressione delle persone sorde: è la percezione della diversità non come menomazione fisica ma come ricchezza.

La Lingua dei Segni ne è l’espressione più visibile, attraverso di essa le Persone Sorde - e udenti – possono comunicare, ideare poesie, narrare storie.

È una lingua a tutti gli effetti, come dimostrano ormai quasi cinquant’anni di ricerca scientifica nazionale ed internazionale, ma su cui pesano ancora, purtroppo, pregiudizi e paure che nascono dalla sua “diversità” rispetto alle lingue vocali cui la società “normale” è abituata.